Bianchi, Stefano I.
[Camucia] : Tuttle, c2024
Abstract/Sommario: [...] Ed erano proprio gli inospitali luoghi dell’adolescenza ad echeggiare costantemente nei testi delle sue canzoni esaltando lo stridore prodotto da quei ritratti di un’umanità provinciale, desolata e annoiata rispetto ai suoni frenetici, industriali e metropolitani con cui erano veicolati. Perché era la noia il protagonista principale delle sue crude vivisezioni psicologiche, la noia assordante e assoluta delle piccole cittadine decentrate e isolate dove gli unici passatempi poteva ...; [Leggi tutto...]
[...] Ed erano proprio gli inospitali luoghi dell’adolescenza ad echeggiare costantemente nei testi delle sue canzoni esaltando lo stridore prodotto da quei ritratti di un’umanità provinciale, desolata e annoiata rispetto ai suoni frenetici, industriali e metropolitani con cui erano veicolati. Perché era la noia il protagonista principale delle sue crude vivisezioni psicologiche, la noia assordante e assoluta delle piccole cittadine decentrate e isolate dove gli unici passatempi potevano essere ammazzare piccioni, osservare morbosamente animali al macello, dedicarsi a scorribande in auto, vandalismi gratuiti o fosche pratiche sessuali sadomaso. Il vuoto, insomma, un vuoto esistenziale persino peggiore delle precarietà metropolitane; un big black, un grande buco nero capace di condurre ad atti di violenza gratuita e insensata più che a una delinquenza degnamente inquadrabile come lotta per la sopravvivenza. Il pensiero corre a Noia dei CCCP: il contesto e gli interpreti erano molto simili. [...] (www.blowupmagazine.com)