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Copertina  Begunski center 1994 : volontari nella follia jugoslava
costanzo, sergio
Begunski center 1994 : volontari nella follia jugoslava / Sergio Costanzo ; prefazione di Pino Scaccia
[Povoletto] : Bianca&Volta, c2011
Abstract/Sommario: A metà strada tra diario e reportage, “Begunski Center” è una testimonianza privata, intima di uno dei tanti tragici risvolti della follia jugoslava e, più in generale, della follia bellica ovunque questa prenda corpo. Sergio Costanzo ci riporta al 1994, ci conduce in una caserma alle porte di Ribnica, paese al confine tra Slovenia e Croazia. Lì sopravvivono ammassati, in condizioni igienico-sanitarie ed alimentari estremamente critiche, migliaia di bosniaci musulmani. Sono begunski, p ...; [Leggi tutto...] A metà strada tra diario e reportage, “Begunski Center” è una testimonianza privata, intima di uno dei tanti tragici risvolti della follia jugoslava e, più in generale, della follia bellica ovunque questa prenda corpo. Sergio Costanzo ci riporta al 1994, ci conduce in una caserma alle porte di Ribnica, paese al confine tra Slovenia e Croazia. Lì sopravvivono ammassati, in condizioni igienico-sanitarie ed alimentari estremamente critiche, migliaia di bosniaci musulmani. Sono begunski, profughi. Hanno perso la loro casa, sono stati cacciati dalla loro terra. Alcuni hanno visto morire i propri figli, altri uno o entrambi i genitori, tutti hanno perso amici e parenti. Lì decide di intervenire il Comitato di Solidarietà per i Profughi della ex Jugoslavia sorto a Pisa, spontaneamente, l'anno precedente. Sergio Costanzo è uno dei volontari, è alla prima esperienza operativa all'estero, alla partenza non sa che dovrà conviverci, durante il sonno, negli anni a venire. L'impatto con la realtà del campo profughi è devastante, l'ingiustizia traspare da ogni baracca, da ogni pasto, da ogni gesto, da ogni sguardo. La differenza linguistica e la diffidenza degli anziani sembrano un muro impossibile da abbattere. Decisivo sarà il rapporto con i bambini, l'impegno dimostrato nei loro confronti. Decisiva sarà la scelta di confrontarsi con i profughi, la ricerca del dialogo. [www.biancaevolta.com]
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    Copertina  Gli invisibili : l'ombra degli Aborigeni in Australia
    marczewski, mateusz
    Gli invisibili : l'ombra degli Aborigeni in Australia / Mateusz Marczewski ; traduzione dal polacco di Vera Verdiani
    [Povoletto] : Bianca&volta, c2011
    Abstract/Sommario: Un viaggio, la ricerca di un incontro, il desiderio di conoscere la cultura millenaria e lo spirito di un popolo sviluppatisi nella solitudine australiana ed oggi ridotti a cenere, ombre, fantasmi. Mateusz Marczewski ha vagabondato per un anno attraverso l'Australia, dalla realtà urbana di Sidney alle paludi della terra di Arnhem e al deserto intorno ad Alice Springs. Racconta di un popolo in disfacimento, ormai quasi privo della propria anima, apparentemente rassegnato a nessun futuro ...; [Leggi tutto...] Un viaggio, la ricerca di un incontro, il desiderio di conoscere la cultura millenaria e lo spirito di un popolo sviluppatisi nella solitudine australiana ed oggi ridotti a cenere, ombre, fantasmi. Mateusz Marczewski ha vagabondato per un anno attraverso l'Australia, dalla realtà urbana di Sidney alle paludi della terra di Arnhem e al deserto intorno ad Alice Springs. Racconta di un popolo in disfacimento, ormai quasi privo della propria anima, apparentemente rassegnato a nessun futuro, in realtà in attesa che l'avvenire si realizzi da sé, che il proprio destino si manifesti. Così è avvenuto in passato, così accadrà in futuro. Gli aborigeni hanno vissuto per secoli in totale isolamento, unici abitanti di un continente sconosciuto, fuori dal mondo. Rapportarsi con una natura selvaggia era l'unica preoccupazione, sopravvivere ad un ambiente ostile era la sola necessità. Il contatto con un'altra civiltà, prevaricatrice e violenta, li ha colti impreparati, privi di alcuna capacità di relazione, di difesae d reazione. Il mondo dell'uomo bianco li ha travolti. Un tempo con la forza delle armi ed i tentativi di imposizione culturale, oggi con l'esclusione sociale e il vizio dell'alcool. Marczewski li ha avvicinati, ne ha superato la diffidenza ed ottenuto la fiducia. Nelle sue parole si avvertono gli echi di miti e leggende destinati all'oblio. Attraverso il suo sguardo si scrutano vite prive di alcuna prospettiva. Nessun riscatto, nessuna reazione. Un mondo che svanisce, un popolo invisibile. [www.biancaevolta.com]
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      Copertina  Lettere al mio vicino serbo
      azemi, gani
      Lettere al mio vicino serbo / Gani Azemi ; traduzione di Marco Cesario
      [Povoletto] : Bianca&Volta, c2011
      Abstract/Sommario: Ispirandosi alle "Lettere ad un amico tedesco" scritte da Albert Camus durante la seconda guerra mondiale, Gani Azemi aspira anch'egli a costruire un ponte epistolare con il vicino divenuto nemico. A fungere da sfondo, in quest'occasione, è la dissoluzione della Jugoslavia e, più precisamente, la questione del Kosovo. Azemi, albanese in esilio, si rivolge ad un vicino di casa serbo divenuto, nel corso degli anni, un intellettuale vicino al regime di Milosević. Attraverso ventisette let ...; [Leggi tutto...] Ispirandosi alle "Lettere ad un amico tedesco" scritte da Albert Camus durante la seconda guerra mondiale, Gani Azemi aspira anch'egli a costruire un ponte epistolare con il vicino divenuto nemico. A fungere da sfondo, in quest'occasione, è la dissoluzione della Jugoslavia e, più precisamente, la questione del Kosovo. Azemi, albanese in esilio, si rivolge ad un vicino di casa serbo divenuto, nel corso degli anni, un intellettuale vicino al regime di Milosević. Attraverso ventisette lettere scritte tra il novembre 1989 ed il 17 febbraio 2008, data dell'indipendenza del Kosovo, Gani Azemi pone il proprio interlocutore di fronte alle sue responsabilità, sottolineando quanto il silenzio possa rappresentare una colpa ancor più grave delle parole, e racconta, tramite una scrittura sobria e decisa, i propri sentimenti, una miscela di collera, dolore e desiderio di giustizia, dinanzi all'oppressione di cui è vittima il suo popolo. Acuto narratore delle questioni balcaniche, con questo libro Gani Azemi desidera omaggiare l'eroismo di chi ha pagato con la propria vita la scelta di opporsi al potere di Milosević e si propone di stimolare il dibattito sulle missioni militari umanitarie raccontandole dal punto di vista della popolazione da proteggere. [www.biancaevolta.com]
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        Copertina  Occhi dentro Gaza
        podesta heir, margherita
        Occhi dentro Gaza / Mads Gilbert e Erick Fosse ; traduzione di Margherita Podestà Heir
        [Povoletto] : Bianca&Volta, c2011
        Abstract/Sommario: Due testimoni, i soli occidentali a Gaza durante l' Operazione Piombo Fuso, sferrata da Israele il 27 dicembre 2008 contro il popolo palestinese e condotta con estrema violenza, ininterrottamente, per ventidue giorni. Due medici, uno chirurgo, l'altro anestesista, divisi tra il loro lavoro e quello di reporter, nel tentativo di riempire il vuoto mediatico creato da Israele, nella speranza di colmare l'assenza forzata di giornalisti occidentali nella Striscia di Gaza. I volti di donne p ...; [Leggi tutto...] Due testimoni, i soli occidentali a Gaza durante l' Operazione Piombo Fuso, sferrata da Israele il 27 dicembre 2008 contro il popolo palestinese e condotta con estrema violenza, ininterrottamente, per ventidue giorni. Due medici, uno chirurgo, l'altro anestesista, divisi tra il loro lavoro e quello di reporter, nel tentativo di riempire il vuoto mediatico creato da Israele, nella speranza di colmare l'assenza forzata di giornalisti occidentali nella Striscia di Gaza. I volti di donne prive di colpa e di bambini senza futuro. Le testimonianze dei sopravvissuti alle azioni atroci, barbare, disumane condotte coscientemente dall'esercito israeliano contro la popolazione civile palestinese. Erik Fosse e Mads Gilbert raccontano gli sguardi, le parole, le ferite, il dolore del popolo palestinese imprigionato nella Striscia di Gaza. [www.biancaevolta.com]
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